Psicologia e Arte: due dimensioni dell’umano che attingono al profondo e si intrecciano in un dialogo creativo. Poesia, Teatro e Musica incontrano la Psicologia e condividono un implicito mandato: la cura dell’anima. Attraverso l’Arte, l’Umano è disvelato, mai interamente percepito, sicuramente e saldamente intuito. Entra in gioco la capacità di cogliere quel che non si vede e non si sente, la capacità di entrare dentro, un percepire l’essenza delle cose senza la mediazione, oppure detto più compiutamente, oltre la mediazione del pensiero. La Psicologia e l’Arte come vie di accesso all’interiorità, percorsi di conoscenza di sé, espressione dell’inesprimibile, possibilità di dialogo e condivisione profonda con l’altro. Arte e Psicologia come incontro e relazione.
“Pensieri inVersi : esercizio di creatività”
Poesia e Psicologia unite saldamente da radici possenti, immaginate in uno spazio-tempo in cui regna la creazione, l’atto creativo, la parola, il fare parola. Possiamo ravvisare nel fare parola di psicologi e poeti il comune l’intento, la direzionalità, dal dentro al fuori, dal Io all’Altro; così nel poeta, così nella psicoterapia: parole che curano e guariscono, quando nascono e si sviluppano al di là della coscienza e vanno ad alimentare una corrente di energia trasformativa, creativa appunto.
Psicologia e poesia apparentate profondamente, legate, entrambe utilizzano le parole in primis per accedere all’ignoto. Nel “dialogo” proponiamo a noi tutti un gioco creativo, ci affidiamo all’etimologia della parola Poesia arrivando oltre le radici elleniche fino al sanscrito pu: generare. Ed immagineremo (generandoli) mondi mai per intero svelati, intuiti e resi conoscibili a tratti, attraverso processi creativi che attengono all’umano, ai mondi personali e transpersonali, universali.
“Tieniti forte e lasciati andare dolcemente. L’arte del teatro”.
Ci sono connessioni profonde tra il lavoro dello psicoterapeuta e il lavoro dell’attore.
Sia lo psicoterapeuta che l’attore hanno bisogno di una profonda conoscenza delle proprie dinamiche interiori, della propria anima. Entrambi devono poi sviluppare la capacità di non perdersi nella vita dei personaggi che interpretano o dei pazienti che incontrano, la capacità dunque di mantenere un distacco. Entrambi devono riuscire a mandar via il proprio narcisismo cattivo in favore di un narcisismo buono, per stare in scena rimanendo in ascolto. Entrambi, insomma, quando si apre il sipario, devono riuscire a tenersi forte e a lasciarsi andare dolcemente.
“Cantare per la relazione”
Il canto è uno strumento di relazione con gli altri, che tutti noi agiamo a partire dai primi giorni di vita. Cantare con gli altri, in ogni età, significa in qualche modo ritornare alle prime forme di comunicazione e di relazione, e ci può aiutare a trovare una nuova dimensione nel gruppo.