IAIP Online Conference “Meet the Sections”
Saturday 19 November 2022
14:00 – 18:00 Central European time Please check the time in your time zone
“Child and Adolescent Psychotherapy in the Age of Covid-19”
Chair
Giansandro Lerda (Italy)
Introduction
Gian Sandro Lerda (Italy)
Case presentation
Gian Piero Grandi (Italy) – Veronica Lo Sapio (Italy):
Children and adolescents in psychotherapy: two sessions compared.
Discussants
Anita Schedl (Austria) and Christoph Pawel (Austria)
Sara Saeedi (Canada)
Background The Pandemic has required the child and adolescent psychotherapists to face important changes and new challenges: adaptations of the setting, lifestyles transformations, new forms of disorder and psychological distress. The panel aims to stimulate a debate among colleagues, through the sharing of clinical experiences.
Educational Objectives
To develop a dynamic attitude in the management of psychotherapeutic treatments with children and adolescents, adapting Adlerian clinic practice to the changes of our time. To share experiences and reflections about the effects of Covid-19 on the lifestyle and psychological disorders of children and adolescents, in order to deal with these situations and identify objectives and strategies of treatment, according to the theory and applications of Individual Psychology. Audience Clinicians, researchers, students
Gentile Collega,
come annunciato nella breve presentazione fatta durante il convegno sull’emergenza di sabato u.s., ti invitiamo a compilare il questionario:
“Il ruolo del terapeuta nell’era del Metaverso: in che modo le psicotecnologie possono contribuire al benessere psicologico della persona?
Un gruppo di specializzande della nostra Scuola ha promosso, costruendo un questionario, una ricerca sulla necessità di re-inventare il ruolo dello psicologo/psicoterapeuta e su come integrare nella pratica professionale tradizionale le psico-tecnologie.
La ricerca ha l’obiettivo di indagare, all’interno della comunità degli psicologi e degli psicoterapeuti, il livello di conoscenza, di utilizzo e necessità di formazione sulle psico-tecnologie. I risultati verranno presentati al XXIX convegno SIPI del 21-23 ottobre 2022 e vi saranno inviati via mail successivamente. Sarebbe molto gradita la diffusione del link presso i vostri colleghi/amici psicoterapeuti/psicologi e studenti in psicologia in modo da poter raccogliere il maggior numero di risposte possibili.
La compilazione del questionario richiede poco tempo e dovrà essere conclusa assolutamente entro il 19 ottobre 2022 per poter permettere alle specializzande di raccogliere ed elaborare i dati.
ecco il link: https://forms.gle/g8VpQ4eDw2eaaESz5
Grazie per la collaborazione!
Ne parliamo con Gian Piero Grandi, psicologo e psicoterapeuta, formatore e docente della “Scuola Adleriana di Psicoterapia”
Lunedì 10 ottobre, è stata la “Giornata Internazionale della Salute Mentale”, un tema delicato, oggi ancor di più visto i due anni difficili che abbiamo vissuto. La giornata, che compie proprio quest’anno 30 anni, è nata per sensibilizzare le persone verso il tema della salute mentale, troppo spesso accantonato, non considerato e sottovalutato.
La sua importanza risiede, infatti, negli obiettivi che si pone e, quest’anno, il tema è quello di “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale”. Al di là di quella che può essere la giornata vera e propria, è importante fare luce sull’importanza del tema della salute mentale, spesso ignorato.
In una società dove tutto scorre veloce, dove si è sempre più impegnati in molteplici attività, molto spesso non riusciamo a cogliere, in noi e negli altri, i segnali di un disagio interiore. Fondamentale è combattere i pregiudizi e la discriminazione verso questa tematica creando un’occasione di confronto, facendo informazione, ricercando quell’empatia e quella sensibilità che sono necessarie per aiutare e comprendere sé stessi e gli altri. A proposito di autorevolezza abbiamo ritenuto importante rivolgere le nostre domande ad un professionista del settore, ben vicino alla tematica che stiamo affrontando.
Si tratta del Dottor Gian Piero Grandi, psicologo e psicoterapeuta, formatore e docente della “Scuola Adleriana di Psicoterapia”.
Domanda: Buongiorno Dottore, innanzitutto, quanto sono importanti giornate come quelle di oggi?
Risposta: Diciamo che l’importanza, al di là delle giornate convenzionali come quella di oggi, è la sensibilizzazione verso i problemi legati alla salute mentale. Occorre diffondere un messaggio corretto sul tema, non nascondendo la tematica facendo finta che non esista, sottovalutando così il problema.
Domanda: Quali sono i primi campanelli d’allarme di un disagio/problema?
Risposta: Importante è sentire e rendersi conto di ciò che in me non funziona. Ansia, stress, depressione possono essere i primi campanelli d’allarme. Una volta che mi osservo e riconosco in me qualcosa che non funziona, l’importante è rivolgermi a qualcuno che mi possa aiutare: un genitore, un insegnante, un amico. Se poi chi coglie il mio segnale di aiuto non è in grado di aiutarmi effettivamente a livello psicologico, perchè è molto difficile essere obiettivi e non essere troppo coinvolti emotivamente verso una persona che si ama, è importante rivolgersi ad uno psicologo, o ancora meglio, ad uno psicoterapeuta.
Domanda: La vergogna. Molte volte si riconoscono i segnali ma a causa di essa non si esternano agli altri determinati disagi che, purtroppo, molte volte portano anche a gesti estremi o di autolesionismo. Come fare a non provare vergogna?
Risposta: L’accettazione è un primo passo verso la comprensione ed il riconoscimento di determinati disagi che non ci permettono di essere felici, o semplicemente funzionali al cento per cento. La totale mancanza di stimoli: nello studio, nel lavoro, nelle relazioni personali, è indubbiamente un segnale che effettivamente c’è qualcosa che non va. Una volta accettato, appunto, una buona scelta è il parere esterno, ossia dello psicologo/psicoterapeuta. Se, infatti, attraverso un processo di consapevolezza riesco a rendermi conto che effettivamente il problema esiste, posso fare qualcosa di produttivo per superarlo. L’importante è non provare vergogna, non svalutando il problema e non temendo il giudizio degli altri.
Domanda: Un sostegno, quello psicologico, che andrebbe inserito anche, ad esempio all’interno dei reparti d’urgenza, come i pronto soccorsi?
Risposta: Si, concordo. Una figura come quella dello psicologo e dello psicoterapeuta assolverebbero ad una funzione importante all’interno di un pronto soccorso in quanto potrebbero approcciarsi sin da subito a quelle situazioni “delicate” che si presentano nei reparti d’urgenza. Purtroppo in Italia non si è ancora giunti a quel punto. Già il fatto di riuscire a sensibilizzare l’opinione pubblica verso l’importanza della salute mentale è un passo avanti. Anche perchè, essendo sinceri, credo che nessuno possa vantare una sanità mentale al cento per cento. Ansia e stress fanno ormai parte di gran parte di noi. Alfred Adler, sosteneva che la salute mentale fosse funzionale quando si era in grado di assolvere al 33,3 per cento periodico i compiti vitali in ognuna di queste tre aree: studio/lavoro – affetti – relazioni sociali.
La percentuale di persone che soffre, e ha sofferto, di problemi di salute mentale sono in aumento negli ultimi anni. Ciò che è mancata, a livello sociale e istituzionale, è una risposta corretta a questo tema. Purtroppo bisogna fare ancora i conti con la troppa stigmatizzazione, discriminazione e pregiudizio che impedisce a chi necessita di aiuto la possibilità di rivolgersi apertamente a chi può fornire l’aiuto opportuno.
In questo intervento la dott.ssa Madeo inizialmente farà una breve introduzione del Servizio N.P.E. (Nucleo Psicologico dell’Emergenza):
- funzionamento,
- presentazione di alcuni dati relativi alle attività svolte,
- illustrazione del Protocollo con le FF.OO,
Successivamente effettuerà una presentazione dell’Ambulatorio per le Urgenze Psicologiche per quanto riguarda gli aspetti di interventi in contesti clinici e successivamente presenterà il Progetto di Supporto Psicologico durante l’Emergenza Profughi Ucraini per evidenziare le caratteristiche dell’intervento in contesti sociali nelle sue diverse fasi e gli strumenti utilizzati durante l’attività emergenziale:
- Scheda di Triage Psicologico (Italiana e Ucraina)
- Brochure psicoeducativa (Italiana e Ucraina)
Nell’attività clinica di uno psicoterapeuta sono sempre più frequenti richieste di interventi di psicologia dell‘emergenza e di psico-traumatologia, per complessità del sistema sociale e per sensibilità e formazione collettiva sulla tutela del benessere e della salute psicofisica.
Per intervento di psicologia dell’emergenza si intende un intervento spesso sul campo a supporto di vittime di eventi accidentali umani o naturali, improvvisi e soverchianti dal punto di vista mentale perché inattesi, imprevedibili e dalle conseguenze drammatiche, che possono includere la perdita di vite umane. Possono essere eventi semplici o complessi in base al numero di persone che coinvolgono. In caso di catastrofi o disastri naturali o umani si parla di maxi-emergenza.
Per intervento di psico-traumatologia si intende invece un intervento clinico, psicoterapeutico di elaborazione di un evento traumatico nei giorni successivi all’evento. Anche in questo caso si possono ipotizzare interventi individuali o di gruppo, qualora venga rispettato il criterio dell’omogeneità delle vittime a cui ci si rivolge. Il setting può variare ed essere emergenziale (ovvero presso i campi base, centri profughi…) o tradizionale.
Le più recenti evidenze in letteratura sottolineano il valore protettivo per la salute mentale di interventi su disturbi acuti da stress (ASD nel DSM 5) con una sintomatologia che si presenta già a tre giorni dall’evento, ma anche in reazioni acute da stress (ASR) ovvero nelle situazioni normali e transitorie di stress a seguito di un evento traumatico, nonché nelle situazioni di disturbo post traumatico da stress.
Al fine di poter intervenire tempestivamente nella fase acuta dell’evento, nella psicologia dell’emergenza è importante predisporre gli aspetti organizzativi e tecnici sia nella fase antecedente l’evento (pre fase), sia nella fase di follow up (post fase) per la valutazione e il monitoraggio dell’impatto.
Gli interventi che possono essere messi in atto in funzione dei bisogni delle vittime e del ruolo dei soccorritori sono gli interventi di primo soccorso psicologico, di supporto psicosociale (specifici per i primi soccorritori o per psicologi dell’emergenza) e interventi di psicoterapia focalizzata sul trauma (specifici per psicoterapeuti dell’emergenza). Tra i primi si inseriscono la psicoeducazione, la normalizzazione, la stabilizzazione, il supporto psicosociale, tra i secondi l’intervento di elaborazione dell’evento traumatico tra cui l’intervento EMDR con il protocollo eventi recenti.
Maggiori informazioni per acquisire una formazione di base in psicologia dell’emergenza sono disponibili sul sito del progetto europeo Erasmus plus, Psych.E.In (Psychological Early Intervention: Clinical Training) disponibili e scaricabili gratuitamente al link: https://psychein.pixel-online.org